EGDA è un’associazione culturale che promuove la riscoperta e la salvaguardia
etnobotanica e gastronomica nelle Alpi italiane. E’ stata registrata come
associazione nel 2016 alla Camera di Commercio di Biella dopo l’interruzione
degli studi triennali in scienze gastronomi all’UNISG di Pietro Ganni, attuale
Presidente.
Inizialmente, EGDA è nata come gruppo informale che riuniva persone - la
maggior parte studenti dell' UNISG - Università di Scienze Gastronomiche di
Pollenzo - interessate ad approfondire e indagare la correlazione tra la flora
spontanea selvatica e la gastronomia in differenti ambienti e comunità.
Il nome in inglese dato al gruppo Facebook, oggi ancora esistente, e
successivamente usato per registrare l’associazione, riprende il capitolo
“Gastronomic Ethnobiology (p.53)” del testo “Introduction to Ethnobiology -
Springer 2016” scritto in parte dal professore di botanica di Pietro Ganni
all’UNISG, Andrea Pieroni. Si è voluto dare un nome inglese per coinvolgere maggiormente gli studenti (anche internazionali) che frequentavano l'Università
degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
Negli anni a seguire, l'associazione si è concentrata maggiormente nella
promozione e divulgazione dei saperi legati alle erbe spontanee commestibili
del territorio tra biellese, canavese e alto Piemonte, organizzando eventi e iniziative legate al
tema della flora spontanea.
Dal 2023, grazie al contributo ricevuto nell'ambito del Bando Armonia+ di
Fondazione CR Biella, l'associazione ha avviato i lavori di bonifica di un terreno
abbandonato nella frazione di Vermogno (Zubiena), nell'ottica di creare uno
spazio dedicato allo studio e alla ricerca delle piante fitoalimurgiche. Il terreno
sarà il luogo dove nascerà il Giardino Fitoalimurgico.
Dal 2023 è stato inoltre creato il sito della associazione, ed è stata svolta
un'azione di rebranding, con l'obiettivo di far ricadere i progetti
dell'associazione sotto un nome più facilmente riconoscibile: si è quindi deciso
di utilizzare per i progetti operativi il nuovo nome "Erbass", dal piemontese "Erbaccia".